Il XXV ottobre MDCCCLXVII
ultimo rifugio dell'insurrezione tradita
senza speranza di vittoria
trentasette cittadini per tre ore
Giuditta Tavani Arquati
IL XXV OTTOBRE MDCCCLXVII IN QUESTA CASA
Ultimo rifugio dell'insurrezione tradita senza speranza di vittoria trentasette cittadini . per tre ore . l'urto di vili e feroci mercenari sostennero . per la salute di Roma strenuissimamente . pugnando
Nel sangue versato . da . Francesco Arquati Paolo . Giuseppe . Giovanni Gioacchini Cesare Bettarelli . Angelo Marinelli Giovanni Rizzo . Augusto Domenicali Enrico Ferroli . Gaetano Bartolini spenti . nell'impari lotta affogò irreparabilmente . il dominio temporale dei papi
Giuditta Tavani Arquati . anima antica con la voce con lo esempio . incorò . i combattenti da prezzolati stranieri insieme al dodicenne figliuoletto . Antonio fu assassinata
Due a morte . venti altri combattenti a duri ceppi i sacerdoti di pace . dannavano
Come a santuario . qui . traggono e nuove generazioni dalla virtù dal sacrificio di questi fortissimi figli del popolo apparando la fede onde surgono gli eroi onde scaturiscono i martiri
I cittadini di Trastevere ___ La società operaia centrale romana posero questa memoria il XXV ottobre MDCCCLXXVII
La storia
Giuditta Tavani Arquati (Roma, 30 aprile 1830 – Roma, 25 ottobre 1867) è stata una patriota italiana.
La mattina del 25 ottobre 1867, giorno in cui Garibaldi prendeva Monterotondo nel corso della terza spedizione per liberare Roma, una quarantina di patrioti, di cui 25 romani, si riunirono in via della Lungaretta 97, nel rione romano di Trastevere, nella sede del lanificio di Giulio Ajani, per decidere sul da farsi. Il gruppo preparò una sommossa per far insorgere Roma contro il governo di Pio IX. Deteneva delle cartucce e un arsenale di fucili, si auspicava un intervento diretto di Giuseppe Garibaldi a Roma. Lo Scontro di Villa Glori del 23 ottobre 1867, poteva far pensare che fosse l'inizio di una rivolta.
Alla riunione partecipò anche la Arquati, con il marito e uno dei tre figli della coppia, Antonio. Verso le 12 e mezzo, una pattuglia di zuavi giunta da via del Moro attaccò la sede del lanificio. I congiurati cercarono di resistere al fuoco. In poco tempo, però, le truppe pontificie ebbero la meglio e riuscirono a farsi strada all'interno dell'edificio. Alcuni congiurati riuscirono a fuggire, mentre altri furono catturati. Sotto il fuoco rimasero uccise 9 persone, tra cui Giuditta Tavani Arquati, incinta del quarto figlio, il marito e il loro giovane figlio.